L’uomo che regolava i conti

È trascorso poco più di un anno da quando Amedeo Gastaldi è stato incarcerato per l’omicidio della vicina di casa. Adesso, assolto per insufficienza di prove, si trova a doversi ricostruire una vita senza le sue belle suppellettili da collezione, vendute poco prima dell’arresto; senza il caro amico Fabrizio, prematuramente scomparso; senza l’adorata sorella, fuggita chissà dove. Nella sua solitudine sempre più tetra e soffocante, lo scrittore maledetto dalle iridi nere come la notte si dedica anima e corpo al lavoro e, per così dire, alla coltivazione del proprio cinismo: ormai entrato in un vortice di autocompiacimento, misoginia e sfiducia verso il prossimo, Amedeo troverà conforto solo nell’amore mercenario e nella vendetta…

“Da quando si era rappacificato con la moglie era tutto ringalluzzito e non sembrava nemmeno più lui. Amedeo quasi rimpiangeva il Crosetti depresso e deluso che tutto sommato trovava pure divertente. Adesso, con chi avrebbe potuto sfogarsi contro le donne che mirano perennemente alla conquista del potere? La ritrovata primavera amorosa dell’amico lo irritava e acuiva il suo senso di solitudine…”

“Il giorno era una reminiscenza lontana, un profumo evaporato nel nulla del tempo trascorso. Gli tornò in mente sua sorella, che a lungo era stata per lui la luce del giorno. Poi era arrivata ‘lei’. Quella sera, Wilma gliela aveva rievocata, ma non ne era stata che il sogno fugace…”

L’uomo che regolava i conti, Les Flâneurs Edizioni

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