La prima recensione del romanzo “Il Veleno nell’Anima” di Mariana Fujerof, Butterfly Edizioni

Ho scelto di leggere questo romanzo perché incuriosita dal suo titolo, prima che dalla sinossi della quarta di copertina. Mi aspettavo un libro forte, dalle tinte cupe e ambigue, ma non immaginavo una scrittura così fluida e matura, ricca di descrizioni coinvolgenti e bellissime, di un tocco straordinario che dà spessore al testo.
Dalla prima pagina ho avuto l’impressione di immergermi in un mondo remoto, lontano di un secolo, ma reso vivo dall’autrice col sapiente uso della parola. E ho danzato con ansia e con dolore con i protagonisti (fratello e sorella, eppure così uniti, al di là del vincolo familiare) divenendo un tutt’uno con essi e scoprendo gradualmente una serie di verità inattese e sconvolgenti.
Li ho sentiti profondamente veri, come gli sfondi e le ambientazioni, che sono una solida cornice alla storia, e ho pianto con essi, nello snodarsi della vicenda, nello scoprire una realtà devastante e terribile… Fino ad arrivare alla fine del romanzo, piena di interrogativi e di aspettative, soddisfatta di un epilogo inatteso.

Mariana Fujerof ci propone un libro maturo e intrigante, audace, ma mai volgare, intenso e travolgente.

Imperdibile!

Nadia Boccacci
Autrice dei romanzi “Uno sguardo perso nel vuoto”, “In viaggio con te”, “I colori che ho dentro”.

 

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