Da Torino, Andreina Bert su “Il Veleno nell’Anima”…

Il romanzo di Mariana Fujerof “Il Veleno nell’Anima” trasmette una toccante sofferenza e, al tempo stesso, una forte sensualità. Fin dall’inizio, quando la protagonista pensa: “È così, essere morti dentro. Esisto solo agli occhi degli altri come silenziosa e inutile presenza” si percepisce una tristezza di fondo che nel corso del romanzo ritorna anche nelle scene d’amore.
L’arrivo di un fratello, in un collegio di suore dove vive la signorina Trachta, porta un respiro nuovo, una sensazione di evasione. In seguito vari personaggi entrano a far parte della storia, ma Lennard dà fastidio al fratello Ludwig e la sua fine è descritta in modo freddo e agghiacciante. Il giovane più dolce è Costantino de Fresnay, ma non è destinato a condividere la vita della donna amata. Un legame incestuoso impedirà ogni scelta della protagonista che terminerà drammaticamente la storia.
Bella la descrizione di Torino e toccanti le vicende dei vari personaggi. È un libro che si legge tutto d’un fiato e coinvolge il lettore fino all’ultima pagina. Brava l’autrice Mariana Fujerof, ottima scrittrice, abile nel descrivere i rapporti sentimentali e le varie situazioni.
Un libro da non perdere e da gustare, anche nelle sue parti più amare.
Bella anche la copertina di Butterfly Edizioni: il fondo scuro sottolinea l’ambiguità della vicenda.

Andreina Bert, scrittrice:
“La materia dei sogni”, “Qualcosa deve avvenire”, “Il nodo del tempo”, “La casa del passato”, “Romanzo Familiare”

copertina

 

Mole

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